Da tempo si discute del collegamento veloce A2-A13 per il Locarnese, una necessità e un’urgenza per tutta la regione. È attualmente in corso di elaborazione e consultazione il progetto definitivo – finanziato dal Cantone – del nuovo collegamento in galleria da sottoporre alla Confederazione nella speranza che l’infrastruttura possa poi essere finanziata nell’ambito del FOSTRA, il Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato(il costo complessivo dell’opera è stimata a CHF 1’456’000’000).
Tale progetto – denominato “Bozza verde” – presenta una lunghezza complessiva di circa 11 chilometri, 8 dei quali in galleria (all’altezza di Quartino il tracciato si innesta in galleria per circa 7 km fino a raggiungere, aggirando gli agglomerati di Contone e Cadenazzo, il semisvincolo di S. Antonino; dopo un breve tratto a cielo aperto, il tracciato si innesta nuovamente in sotterraneo per circa 1 km, grazie alla realizzazione di una galleria artificiale al di sotto dell’attuale strada cantonale, fino a raggiungere lo svincolo di Bellinzona Sud, garantendo quindi il collegamento con l’A2). La realizzazione dell’opera in sotterranea genererà evidentemente del materiale del scavo che andrà smaltito, meglio ancora riutilizzato per generare nuove opportunità paesaggistiche e territoriali, come avvenuto – grazie alla lungimiranza di Comune, Cantone e Confederazione – con la prospettata riqualifica del fondovalle di Airolo nell’ambito dei lavori di risanamento della galleria autostradale del San Gottardo (con un contributo cantonale a fondo perso di CHF 50’000’000).
Vale dunque la pena chinarsi per tempo e seriamente sulle opportunità che l’auspicata e attesa realizzazione del tracciato in galleria genererà. Ad esempio, si potrebbe approfondire la possibilità di sistemare il lungolago di Locarno-Muralto, con l’allargamento della passeggiata e dei giardini che da Locarno si snodano lungo il Verbano fino a Mappo; tratta già bellissima ma parecchio congestionata e caratterizzata da una difficile convivenza fra pedoni e ciclisti (passeggiata di Rivapiana che peraltro era già stata allargata, e la stradina rialzata, tramite degli inerti agli inizi degli anni Settanta). Si potrebbe eventualmente anche valutare la possibilità di allargare la zona del debarcadero a Locarno con l’intento migliorare la situazione viaria di quel tratto. Altre ipotesi non sono evidentemente da escludere, ma vanno ugualmente identificate, approfondite e valutate tecnicamente e politicamente.
Date queste premesse i sottoscritti deputati – convinti dell’importanza sia di immaginare per tempo varie alternative sia di sfruttare positivamente le opportunità che potrebbero crearsi – formulano al lodevole Consiglio di Stato le seguenti domande.
- Vi sono già delle riflessioni in merito all’utilizzo del materiale di scavo derivante dall’auspicata realizzazione della galleria?
- Se sì, quali sono?
- Se no, non ritiene il Consiglio di Stato importante valutare per tempo le opportunità che potrebbero crearsi per l’utilizzo del materiale di scavo, così come fatto con lungimiranza per la riqualifica del fondovalle di Airolo?
- Come valuta il Consiglio di Stato l’idea di utilizzare il materiale ad esempio per allargare il lungolago da Locarno fino a Mappo?
- A mente del Consiglio di Stato vi sono altre idee da approfondire – tecnicamente e politicamente – per riutilizzare il materiale di scavo?
Nicola Pini – Bruno Buzzini – Claudio Franscella – Milena Garobbio
* Interrogazione parlamentare inoltrata oggi al Consiglio di Stato