Ecco il testo della mozione inoltrata oggi con il collega Fabio Käppeli:
“In treno, in bus o in auto poco importa, spostarsi al lavoro o a scuola in alcuni orari – specie al mattino tra le 7.00 e le 8.00 – risulta essere problematico: auto in colonna, lavoratori in piedi sul treno e perfino studenti che non riescono a salire sul bus. Oltre a sostenere e incentivare la flessibilità del lavoro da parte di datori di lavoro pubblici e privati, occorre anche puntare su un’ottimizzazione della mobilità scolastica, in particolare attraverso un adeguamento e soprattutto una differenziazione degli orari scolastici con l’intento di alleggerireil carico di utenti nelle ore di punta, permettendo così di poter usufruire più comodamente dei mezzi pubblici, come anche di diluire il traffico privato.
Tale opzione – per quanto riguarda in particolare le scuole dell’obbligo – era già stata suggerita tramite un’interrogazione, ma non era stata accolta dal Consiglio di Stato in quanto a suo dire non realizzabile, perché anticipare l’inizio delle scuole non sarebbe pensabile visto che già oggi molti ragazzi partono da casa alle 7.00/7.30, mentre posticipare la fine non farebbe altro che spostare il problema a un’altra fascia oraria problematica, quella tra le 17.30 e le 18.00. Infine, una tale opzione dovrebbe poter contare sia su una ristorazione scolastica generalizzata, di cui oggi il Cantone non dispone, sia su una riduzione delladurata della pausa sul mezzogiorno a 60-80 minuti (dagli attuali 120-140 o più minuti); riduzione che potrebbe a sua volta cozzare con le abitudini di famiglie, docenti, direzioni scolastiche e associazioni. In altre parole, sarà eventualmente musica del futuro.
La proposta potrebbe però essere indirizzata alle scuole superiori, dove forse le rigidità paventate precedentemente sono meno presenti. Con la presente mozione proponiamo quindi al Consiglio di Stato – in collaborazione con gli attori interessati, in particolare scuole, SUPSI, imprese di trasporto e Commissioni regionali dei trasporti – di stimolare, approfondire e se possibile sperimentare uno o più progetti in tal senso, concentrandosi ad esempio sul comparto Liceo, Scuola cantonale di commercio, Arti e Mestieri a Bellinzona e soprattutto sui nuovi campus SUPSI previsti nelle immediate vicinanze delle stazioni FFS di Mendrisio e Lugano (campus che muoveranno diverse migliaia di studenti).
Un approccio, questo, già avviato in svizzera tedesca. Nel 2016, ad esempio, la Scuola universitaria professionale di Lucerna e le FFS hanno comunicato lo spostamento degli orari in base ai bisogni dei pendolari: gli studenti potranno così viaggiare su convogli meno carichi e contemporaneamente è stato diminuito il traffico di viaggiatori negli orari considerati da bollino rosso. Nel 2017, in vista dell’apertura di un nuovo campus, anche la Fachhochschule Nordwestschweiz e le FFS hanno avviato una collaborazione sempre in questo senso, chi impegnandosi a fermare dei treni a lunga percorrenza in prossimità della scuola, chi impegnandosi a posticipare l’orario di inizio di almeno un’ora per un terzo degli studenti (giocando sulle ore buca).
Sulla base di quanto precede, i sottoscritti deputati chiedono al Consiglio di Stato – in collaborazione con tutti gli attori interessati – di approfondire e realizzare dei progetti per differenziare, dove possibile e utile, gli orari scolastici con l’intento di alleggerire il carico di utenti nelle ore di punta, migliorando attrattiva e funzionalità del trasporto pubblico”.